lunedì 17 settembre 2007

Fuga da Alcatraz - Dal sonno alla sveglia


Sapete quando vi svegliate angosciati con la sensazione di aver davvero vissuto quello che in realtà, al vostro risveglio, si rivela (per fortuna) solo un brutto sogno? Ecco, io stamattina ho vissuto esattamente questa esperienza.

Ero di nuovo al liceo classico (incubo purtroppo ricorrente) poiché, non si sa bene per quale ragione, qualcuno aveva dichiarato nullo il nostro ultimo anno delle superiori (esami compresi) ed eravamo obbligati a ripeterlo.

Già a questo punto del sogno il mio sconforto era grande, perché ho iniziato a provare angoscia per dover passare di nuovo un altro intero anno all'interno di quel lager che era la mia classe, con professori discendenti diretti della stirpe di Satana.
Infatti, ad un tratto mi vedo pinagere in cortile con la Giulia (una mia amica), disperata per questa punizione ingiusta e, tra i singhiozzi, le dico che non è possibile, che noi, in ogni caso, ce l'abbiamo un documento cartaceo (il diploma) che attesta la fine degli studi al liceo, che non possono farci ripetere l'anno così, a brullo e che voglio rivolgermi ad un avvocato, perché morirei se dovessi fare un altro anno là dentro...

Poi la scenca cambia e mi ritrovo seduta in corridoio su dei banchi messi vicini a formare un unico tavolo, con il prof. Santori (componente della Triade Malefica, nonché insegnante di matematica e fisica) che mi sottopone ad una specie di esame doppio: matematica e diritto pubblico.

Rispondo bene più o meno a tutte le domande, anche se a matematica tentennò un po' di più, ma, alla fine dell'esame, lui mi dà un 6 e 1/2 alla sua materia e un 4 e 1/2 a diritto. A quel punto risento affiorare il malessere di anni di scuola durante i quali, per quanto studiassi, per quanto fossi preparata o per quanto splendide fossero le mie interrogazioni, certi insegnanti non mi davano mai più di un certo voto. Sento risvgliarsi in me la frustrazione, lo sconforto e mi salgono le lacrime agli occhi.

Ed è allora che mi sveglio, pronta davvero a piangere: non potete capire il sollievo nel ritrovarmi nel mio letto di Roma, prova tangibile che adesso sono all'università e che il classico non è che un brutto ricordo e basta che può rivivere solo negli incubi!




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